Dalla chiesa di Santa Maria di Castello, attraverso bui corridoi in stile gotico, cioè
costruiti in prevalenza con marmo bianco per rappresentare il bene, e ardesia nera che rappresenta il male, si arriva a una sacrestia
attraverso una porta di marmo. Su di essa sono scolpiti bassorilievi, e
sculture rappresentanti angeli perfettamente conservati, opera di Gaggini e
Riccomanno.
L'ardesia nera, una tra le più preziose, proveniente dal promontorio, ora non è più presente a Genova perché il Promontorio è stato raso al suolo per effettuare un collegamento fra il porto di Genova e quello di Prà.
La sacrestia è arredata con mobili scuri e preziosi del 1700 quadri dipinti da artisti che giravano per i conventi perché i monaci erano
gli unici ad accoglierli, al contrario del resto della popolazione che li
perseguitava. I monaci, in cambio della loro generosità, ricevevano dagli
artisti molte opere d’arte. Le più importanti sono: una scultura in legno che rappresenta la Madonna della città venerata da San Bernardo, del '700, e
altri affreschi e quadri.
Proseguendo siamo entrati in un giardino stupendo a
forma quadrata con praticelli curati, alberi di arance, di mimose e diverse
piante aromatiche e fiori, molto curati. C’erano due sentieri perpendicolari, che si
incrociavano al centro ed erano costruiti con ciottoli di ardesia del
promontorio. La guida ci ha raccontato che nell’antichità, i monaci vi
coltivavano piante medicinali e alimentari, inoltre, vi allevavano animali
utili per carne, lana, latte ecc. In questo giardino era presente tutto quello
che serviva ai monaci. Inoltre, si intravvedeva il campanile, in stile romanico, pesantemente modificato nel corso dei secoli. Dell’originale restano una
serie di archetti pensili.
Attraverso scale e corridoi si arriva alla
loggia dell’ Annunciazione.
1451. Rappresenta l’arcangelo Gabriele che annuncia l’arrivo di Gesù a Maria. L’annuncio avviene all’interno di una tipica casa genovese. Al suo interno sono presenti vasi e colonne pregiate bianche (marmo) e nere (ardesia). Nel dipinto si può notare anche un macramè cioè un tessuto bianco e blu che termina con delle frange e dei nodicelli, mobili in legno e un letto coperto da un mezzaro, un copriletto che serve anche da tenda e che è tipico genovese. Riguardo questo letto si può dire che l’artista non è tanto bravo nel dare l’effetto della profondità e della prospettiva. Dalla bocca dell’Arcangelo Gabriele si vedono uscire delle parole in latino che sono presenti anche sul vestito di Maria. Fuori dalle finestre della cucina, rappresentata sempre nel dipinto, si può vedere il futuro, cioè la nascita di Gesù e l’arrivo degli apostoli.
Il chiostro dei morti si trova sotto la
loggia dell’ Annunciazione. Codesto nell’antichità era molto vicino al mare,
tanto che dalle case circostanti (e addirittura dal chiostro) si poteva
pescare.
Ai giorni d’oggi, le diverse costruzioni, e la sopraelevata, hanno
rubato spazio al mare. Oltre al chiostro dei morti sono presenti altri due chiostri:
il primo venne costruito tra 1445 e il 1452, all’interno si trovavano tutti i locali servizi come il
refettorio, la cucina e l’infermeria. Al piano superiore c’erano i dormitori. Il
secondo è coevo al primo e fu costruito sulle fondamenta delle case medievali. È
formato da un porticato e due loggiati ai piani superiori. Il terzo è più
piccolo dei precedenti e fu costruito tra i 1492 e il 1513. Questo é inglobato
in una residenza universitaria quindi non è visitabile. Sotto di esso c'erano
delle cisterne per raccogliere l’acqua piovana. Ora è diventato una grande
stanza dove si svolgono delle manifestazioni.