La Chiesa di Santa Maria di Castello
La chiesa di
Santa Maria di Castello è un edificio religioso cattolico nel centro storico di
Genova situata lungo la salita omonima,
nel quartiere del Molo. La sua comunità parrocchiale fa parte del vicariato
“Centro Est” dell’arcidiocesi di Genova.
Situata
sulla collina di Castello, il primo luogo abitato di Genova nell’antichità, la
chiesa è uno dei più antichi luoghi di culto cristiano di Genova.
Le origini
Secondo la
tradizione, un primo luogo di culto mariano sarebbe stato costruito per volere
del re longobardo Ariperto, ma le prime notizie documentate risalgono all’XI
secolo.
La chiesa
sorgeva a poca distanza dal castello fortificato del vescovo, sulla sommità del
colle, già occupato da fortificazioni
romane e bizantine. La presenza del castello vescovile, nei pressi del quale
intorno all’XI secolo si era insediata anche la potente famiglia feudale degli
Embriaci, fece di quest’area, al riparo dalle scorrerie dei saraceni, un luogo sicuro, grazie anche alla
sua posizione arroccata. La chiesa attuale fu costruita sui resti di quella più
antica. Per la costruzione furono impiegati materiali di recupero come colonne
in granito e capitelli corinzi di epoca romana. La Chiesa fu assegnata ai
Domenicani, che ancora oggi la officiano. I frati ne presero possesso solo il
13 novembre 1442, poiché per oltre un anno i canonici, sostenuti
dall’arcivescovo Giacomo Imperiale, si opposero all’arrivo dei Domenicani.
Numerose
famiglie patrizie fecero costruire lungo le navate laterali le loro cappelle
gentilizie, arricchite da opere d’arte dei maggiori artisti dell’area genovese.
La chiesa fu
colpita dai bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale, una prima
volta nel 1942, quando le macerie di un vicino edificio rovinarono sulla navata
sinistra, ed ancora nel 1944, con danni alla copertura causati da spostamenti
d’aria dovuti alle bombe cadute sul porto.
Il
complesso, costituito da chiesa, convento e chiostri si sviluppa lungo la
salita che conduce verso la sommità del colle, antica sede del Castello
vescovile.
L’interno
Colonne della chiesa di Santa Maria
di Castello
L’interno,
ampio e luminoso, ha pianta romanica con colonne e capitelli romani di reimpiego
che sostengono gli archi romanici e un finto mastroneo sopra gli archi. Lungo
ciascuna delle navate laterali si aprono cinque cappelle: quelle di sinistra
furono realizzate nella seconda metà del XV secolo, mentre le cinque di destra
risalgono al XVI secolo. Al centro della controfacciata si trova la statua in
marmo di San Domenico, di Francesco Maria Schiaffino; alla sinistra, affresco
di Lorenzo Fasolo (fine del XV secolo), raffigurante la Madonna con Bambino e i
santi Domenico e Pietro martire.
Il finto matroneo nella chiesa era stato costruito nel caso gli uomini fossero ritornati, infatti durante le crociate le donne stavano nella parte “dedicata” agli uomini.
L’unico vero matroneo nelle Chiese di Genova si trovava nella Chiesa di San Giovanni.
In quel periodo, le donne stavano nel Matroneo perche’ così, durante le messe, non distraevano i credenti che seguivano la funzione.
Un recente
restauro ha portato alla luce il portale interno originale romanico, al quale
era stato sovrapposto il portale quattrocentesco d’accesso alla sacrestia,
ricollocato ora sulla parete destra della chiesa.
Presbiterio
Cappelle
laterali
Lungo
ciascuna delle navate laterali si trovano sei cappelle.
Cappelle di
destra
Prima
cappella dedicata a San Pio V.
Seconda cappella:
Martirio di San Biagio.
Terza
cappella, dedicata a Sant’Antonino.
Quarta
cappella, dedicata a San Pietro da Verona.
Quinta
cappella: Assunzione di Maria di Aurelio.
Sesta
cappella: posta in capo alla navata destra, è dedicata a san Giacinto Odrovaz
Cappelle di
sinistra
Prima
cappella, dedicata a Santa Caterina da Siena.
Seconda
cappella: dedicata a San Vincenzo Ferrer.
Terza
cappella: polittico di Giovanni Mazone.
Quarta
cappella: dedicata al beato Sebastiano Maggi.
Quarta
cappella: dedicata alla Madonna del Rosario.
Quinta
cappella: una tela del Grechetto raffigurante il miracolo di Soriano ed una di
Francesco Boccaccino raffigurante il Miracolo dei pani.
Cappella del
Crocifisso. Dalla cappella del transetto si accede alla grande cappella del
Crocifisso in cui è collocata la copia del Cristo moro nella versione barocca.
Sesta
cappella: posta in capo alla navata sinistra, è dedicata a Santa Rosa da Lima.
L’interno
della chiesa è formato da tre navate sostenute da due file di colonne formate
da: un basamento, un busto e un capitello.
Esse sono
state costruite con altezze diverse dato che frati le avevano “riciclate” dal
loro luogo originario: la città Romana di Luni, da monumenti, templi, palazzi e
da altri edifici di quest’ultima città. Esse sono
tutte in granito rosa.
Anche i
capitelli sono riciclati da Luni, ma non erano abbastanza e allora ne vennero
costruiti tre apposta che risultano così di altezza diversa.
I capitelli
sono tutti di origine Romana, sono corinzi con le foglie d’acanto.
In certi
punti si nota che sono rovinati o è caduto qualche pezzo; quelli scolpiti per
la chiesa sono meno lavorati con qualche
spirale.
I capitelli
sono fabbricati in marmo.
I basamenti
delle colonne invece, sono stati costruiti con la Pietra del Promontorio.
Ora gli
unici luoghi in cui è possibile trovare questa pietra sono proprio i basamenti
delle colonne e la roccia su cui posa la Lanterna di Genova.
Le tombe della chiesa di Santa Maria
di Castello
Sotto il
pavimento della chiesa di Santa Maria di Castello si trovano le tombe delle
famiglie nobili.
Esse erano
chiuse da una lastra di marmo su cui si trovavano due ganci che servivano per
aprirle, il nome e la data di morte del defunto erano incisi sulla pietra.
Questa
pratica dopo molti anni é stata sospesa per motivi d’igiene.
Più la
persona era importante più la tomba era grande e bella.
Alcune tombe
si trovano nelle pareti laterali della chiesa, per esempio quella del medico
dei papi (di nome Canevari). essa è
caratterizzata da un teschio e dalla sua statua, però c’è un particolare: la
tomba è vuota!
Infatti il
dottore morì a Roma, prima però lasciò una lettera nella chiesa di Santa Maria
di Castello su cui c’era scritto che voleva essere ricordato nel monastero,
quindi il suo corpo non è a Genova ma gli hanno fatto una tomba in suo ricordo.
Infine
abbiamo visto la lastra di marmo che copriva la tomba dei fratelli Grimaldi,
era staccata da terra e appesa al muro perché non si rovinasse.
Attorno allo
scheletro sono scolpiti un nastro con su scritto i nomi dei fratelli Grimaldi,
un arco, una faretra e una falce, questi significavano la morte, mentre sotto i
piedi del teschio erano raffigurati dei soldi, per far capire che quando una
persone muore la ricchezza non serve più.
Il Cristo Moro
Il Cristo
Moro è un crocifisso molto prezioso e particolare, è di colore marrone scuro
perché é fatto con legno di tiglio ed è venerato molto dai fedeli.
Questa
statua è unica perché non è sorretta da una croce normale, ma da
una croce detta ad albero, così nella festa di Pasqua veniva addobbata con dei
fiori per significare che Cristo doveva risorgere in un albero vivo e
non in uno morto.
Quando il Crocifisso è stato
restaurato si è visto che indossava una parrucca e i riccioli originari,
scolpiti nel legno, erano stati tolti proprio per fargli indossare la parrucca.
La leggenda
narra che la scultura fosse stata portata da Guglielmo Embriaco, dalle
Crociate, ma in realtà era stata portata da un mercante del nord Europa.
Ci sono dei
dubbi sul suo nome infatti si crede che Guglielmo Embriaco si fosse scontrato
con i mori, proprio durante le crociate e quindi da qui il nome Cristo Moro.
Azulejo
L’azulejo
(“pietra lucidata”) è un tipico ornamento dell’architettura portoghese e spagnola
consistente in una piastrella di ceramica smaltata e decorata.
Tradizionalmente
ha forma quadrata anche se in molte decorazioni ha forme differenti.
A partire
dal secolo XIII, i vasai sotto influenza musulmana, producevano lastre di
argilla liscia smaltata e colorata, ritagliate con pinze.
Si
utilizzava, generalmente per pavimenti ma qualche volta, per superfici
parietali.
Queste
decorazioni erano di forma geometrica. La messa in opera di queste lastre di forma
poligonale, rettangolare o a stella, era difficile e quindi cara.
Infatti
questo tipo di pannello, in ceramica era solo applicato su edifici sontuosi.